

365 migranti, tutti provenienti dall’Africa, arriveranno nel corso della giornata. Sarà assicurato un primo ristoro con cibo, coperte e scarpe. Tra i 20 volontari, anche 7 africani giunti in città lo scorso 15 giugno
Con cibo, acqua, coperte e scarpe anche oggi la Caritas di Palermo risponderà ai primi bisogni dei 365 migranti, tutti africani che in tre momenti diversi della giornata arriveranno al porto di Palermo. A distribuire panini e acqua, tra i 20 volontari ci sono anche 7 africani ospitati nel centro San Carlo della Caritas, sbarcati in città lo scorso 15 giugno.
I migranti questa volta non saranno ospitati nei centri di accoglienza Caritas ma verranno trasferiti a Firenze e Milano, su disposizione della prefettura.
Per Miguel, Lamin, Kolly, Mahoul, insieme agli altri quattro africani originari di Mali e Gambia, è già una fortuna essere arrivati in Sicilia e a Palermo dove sperano di ottenere la richiesta d’asilo. Essere al porto per loro è stata una scelta e una richiesta precisa che hanno fatto a don Sergio Mattaliano, che affettuosamente chiamano “papà”: “Se papà ha bisogno si corre”, dicono.
“Per me è importante aiutare i miei fratelli africani – dice Miguel del Gambia –, dando una mano agli italiani della Caritas che sono al porto. Assistere allo sbarco è un’emozione forte perché mi ricorda quello che ho provato io una volta arrivato in Italia”. “In Gambia ho perso la mia famiglia – aggiunge Mohamed conosciuto come Balotelli per la sua somiglianza al calciatore – e poi anche mia sorella in mare. Devo molto a Palermo e so quello che si prova arrivando e avendo bisogno di tutto”.
“E’ per me molto importante dare il cibo a chi arriva stanco dalla Libia – dice pure Lamin -. In Caritas mi trovo bene e come sanno già tutti il mio sogno è diventare un calciatore professionista”.
“Il mio apprezzamento va in queste ore – sottolinea p. Sergio Mattaliano, direttore della Caritas -. Ai volontari che si stanno attivando sia al porto per la distribuzione dei viveri che nei locali della parrocchia di Falsomiele per la preparazione dei pasti. Inoltre la particolarità è che con noi al porto ci sono 7 ragazzi africani che hanno scelto di essere al porto per aiutarci e questo oltre a farci piacere ci riempie di soddisfazione”.