

La Caritas Diocesana di Palermo desidera restituire alcuni elementi utili a comprendere il modo in cui il fenomeno della pandemia da Covid-19 si è manifestato sul territorio Palermitano e a dar conto delle risposte che sono state messe in campo in collaborazione con i soggetti del territorio.
“Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari”; ne abbiamo avuto testimonianza durante le prime fasi del periodo tra Marzo – Maggio che ha visto un forte coinvolgimento delle comunità e l’attivazione di reti solidali di fronte ai nuovi, crescenti e impellenti bisogni.
È stato subito chiaro che le persone fragili e invisibili, rischiavano di essere ancora più sole, vittime due volte dell’emergenza che oltre ad essere sanitaria si configurava anche come un’emergenza economica e sociale. Abbiamo condiviso la storia di tantissimi commercianti che hanno abbassato le saracinesche, di lavoratori a giornata, di precari, di padri che riuscivano a sopravvivere con il lavoro sommerso; di tanti impiegati finiti in cassa integrazione ma senza poterla percepire; di persone sole e in quarantena prive di beni di prima necessità. Si sono aggravati i bisogni di chi già da prima viveva una situazione precaria, come gli homeless, le famiglie straniere senza documenti, gli italiani senza reddito (neanche quello di cittadinanza) e senza residenza che maggiormente vivono lo stato di solitudine ed emarginazione. Nonostante la tempestiva attivazione ci siamo resi conto che la pandemia stava colpendo anche il cuore del nostro modo di operare: la relazione.
Ma un diffuso spirito di solidarietà ha permesso di sviluppare una rete di collaborazioni a tutti i livelli: Ecclesiale, Istituzionale, Terzo Settore, Volontariato, Imprenditoria e cittadinanza.
Desideriamo restituire un lavoro che non è stato solo frutto della Caritas Diocesana ma di una Rete che ci ha permesso di essere Caritas.
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