Il Report desidera restituire gli orizzonti di impegno e delle attività svolte dalla nostra Caritas diocesana durante il biennio 2021-22, testimoniare gli incontri con le persone e la multidimensionalità delle forme di povertà riscontrate.
L’anno appena trascorso ha visto differenti emergenze globali che hanno investito e stanno ancora condizionando la vita delle persone: la lenta uscita dal periodo pandemico; il conflitto ucraino; aumento dei materiali fossili e conseguente aumento delle utenze energetiche; l’aumento dei beni di prima necessità.
Se da un lato le diverse misure per il contrasto alla povertà hanno aiutato le famiglie ad affrontare le difficoltà economiche, il rischio percepito è che si possa cristallizzare un diffuso atteggiamento di insicurezza e preoccupazione, che generi, in strati sempre maggiori di popolazione, sentimenti di sfiducia e rassegnazione, bloccando la capacità di ripensarsi, di aprirsi a nuove possibilità, di affrontare nuove vie, senza trovare la forza necessaria per affrontare gli ostacoli.
Lo stesso Cammino Sinodale della Chiesa di Palermo ha posto in risalto alcuni elementi di criticità nelle comunità, che come Caritas sentiamo importanti considerare nel ripensare la nostra azione sociale, orientata all’animazione e allo sviluppo della comunità, nel sentirsi comunità, nel sentirsi parte di un insieme di relazioni comunitarie. Lo stesso processo di animazione promosso dalla Caritas diocesana passa attraverso la formazione, l’osservazione e lo sviluppo delle relazioni con le comunità.
Il sistema di opere, progettualità ed azioni, presentato nel Report, per ambito di intervento, evidenzia la dinamicità tra le problematiche riscontrate e il desiderio di esprimere la vicinanza, che in funzione del nostro mandato, non si esauriscono col tentativo di soddisfare una richiesta o offrire un servizio, ma costituiscano dei momenti di incontro “con” e “per” le persone e desidera evidenziare l’impegno di promozione e di collaborazione con il territo in cui viviamo, di farci prossimi, d’imparare dalla complessità di un mondo che cambia, di progettare sempre più “con” i “poveri”: persone portatori non solo di bisogni ma anche di diritti e di risorse.
Lo sforzo sostenuto in questi anni ha mirato a rafforzare e consolidare la collaborazione tra i centri diocesani e le parrocchie; attraverso l’operato dei bracci operativi della Caritas diocesana: Fondazione San Giuseppe dei Falegnami e la Cooperativa “La Panormitana”, e delle tante realtà laiche ed ecclesiali, attente alle persone, e che hanno dato senso e forma alle opere progettate e realizzate.
Un ringraziamento particolare va’ sicuramente agli uffici pastorali, alle comunità parrocchiali e alle realtà sociali laiche ed ecclesiali con cui si condividono percorsi in favore delle persone incontrate.