

“Ero straniero e mi avete accolto”: su questo si misura la verità del messaggio annunciato.
La famiglia dei Corridori Universitari si è arricchita con l’arrivo di due studenti accolti a Palermo nei giorni scorsi.
Dopo le prime tre lauree, con i nuovi arrivi, sono cinque gli studenti attualmente accolti dal progetto UNICORE nella diocesi di Palermo.
Numeri piccoli, ma molto significativi per i loro effetti, che hanno lo scopo di garantire a giovani studenti rifugiati un percorso di ingresso regolare e sicuro, per proseguire gli studi accademici in Italia e inserirsi nella vita accademica e nel tessuto sociale locale.
Col progetto UNICORE (University Corridors for Refugees), sostenuto da UNHCR Italia e Caritas Italiana, insieme al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, della Diaconia Valdese, del Centro Astalli, della Gandhi Charity sono stati avviati dei percorsi accolti e promossi anche nella diocesi di Palermo e condivisi con L’Università degli studi di Palermo (UniPa), con il Centro La Noce Istituto Diaconale Valdese e Il Centro Astalli Palermo.
Non si tratta solamente di dare una “casa” ai rifugiati, ma di mettere alla prova anche la propria capacità di accoglienza, danno l’opportunità agli studenti stranieri di avere l’assistenza necessaria per completare gli studi e favorire l’integrazione dei giovani rifugiati nella vita universitaria locale.
Accogliere, proteggere, promuovere e integrare, sono le parole di riferimento che ci ha dato Papa Francesco sul nostro impegno verso migranti e rifugiati e speriamo che anche attraverso l’esperienza dei Corridori universitari, questa proposta possa diventare un modello per concretizzare quelle azioni in modo tale che tutti i soggetti coinvolti ne siano protagonisti e ne traggano vantaggio: le persone rifugiate, le comunità e i soggetti pubblici e privati.