

Siamo lieti di festeggiare con Yodit il raggiungimento di un traguardo importante della sua vita di cui abbiamo avuto il piacere di condividerne una parte.
Yodit è una studentessa eritrea rifugiata in Etipia che attraverso il programma dei Corridoi Universitari UNI-CO-RE 3.0 – University Corridors for Refugees, promosso dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr), ha potuto completare il suo percorso studi presso l’Università degli Studi di Palermo.
L’UNHCR Italia nel 2020 ha assunto il coordinamento del programma avviato in collaborazione con Caritas Italiana, la Diaconia Valdese e Gandhi Charity e proprio con l’edizione UNICORE 3.0 del 2021, ha dato la possibilità a 45 nuovi studenti di completare gli studi in Italia, coinvolgendo 24 Atenei in tutto il territorio nazionale.
A livello locale il Programma si è realizzato col protocollo d’intesa siglato fra l’Università degli Studi di Palermo, la Caritas Diocesana di Palermo, il Centro Diaconale “La Noce” – Istituto Valdese e il Centro Astalli di Palermo, permettendo agli studenti e le studentesse rifugiati in Etiopia di avere l’opportunità di raggiungere l’Italia in maniera regolare e sicura per proseguire gli studi.
Abbiamo conosciuto Yodit, proprio nel 2021 e oggi festeggiamo con lei il conseguimento della Laurea Magistrale in Mediterraean Food Science and Technology con la valutazione di 110/100 cum Laude presso la Facoltà di Agraria di Palermo. Obbiettivo raggiunto grazie all’impegno e allo studio e che, al tempo stesso, ha permesso di conoscere il contesto cittadino in cui ha vissuto e in cui tutti noi abbiamo sperimentato l’esito di una costruzione di un dialogo, di un confronto, di un percorso di valori, non solo con i giovani universitari, ma anche con i diversi enti coinvolti in questo percorso. Abbiamo avuto modo di sperimentare un modello di accoglienza che pone l’uomo al centro e che attraverso il confronto e la formazione, abbatte barriere e confini. Sentiamo con forza la necessità di continuare a promuovere vie di accesso legali e sicure per la tutela dei diritti fondamentali, come l’istruzione, che permettano di rafforzare alleanze e percorsi di corresponsabilità e di reciproca conoscenza, al fine di perseguire la promozione dell’uomo.
Per don Sergio Ciresi, Vicedirettore della Caritas Diocesana di Palermo, “Il ruolo della nostra realtà all’interno del progetto UNICORE è stato quello di sapere accompagnare Yodit, un ruolo estremamente delicato. Abbiamo vissuto la bellezza dell’incontro e dell’accoglienza; stare accanto a Yodit, ascoltare e cogliere quelli che sono stati i suoi bisogni, trovare insieme a lei le risposte più adeguate, cercando soprattutto di metterla nelle condizioni di scegliere in modo consapevole, è la più grande soddisfazione, per essere sempre più strumenti per i nostri fratelli rifugiati dove studiare è un diritto per tutti. La grande sfida di oggi è quella che l’accoglienza possa avvenire tramite la cultura: scommettendo su quest’ultima scommettiamo sul loro futuro personale, su quello del loro paese e allo stesso tempo sul nostro futuro. La Caritas Diocesana di Palermo – prosegue don Sergio Ciresi – crede fortemente nell’internazionalizzazione, intesa come processo di sviluppo e consolidamento delle relazioni internazionali, ed è suo intendimento procedere al rafforzamento delle occasioni di scambio culturale ed al sostegno a studenti internazionali. Per tale ragione nel 2021 si è fatta promotrice presso l’Università degli Studi di Palermo dell’opportunità di portare anche nel nostro territorio questa esperienza, che è per noi espressione di accoglienza, di condivisione e di speranza. È nato così un tavolo locale fatto da diversi attori, Centro Diaconale Istituto Valdese, Centro Astalli, Confindustria Sicilia, con competenze e ruoli diversi dentro un unico obiettivo, la promozione umana. I Corridoi Universitari sono una via di accesso legale e sicura che il nostro Paese dovrebbe sempre di più sostenere, garantire ed esportare anche negli altri Paesi europei. È un reale strumento che può evitare il traffico di esseri umani, la speculazione sulla vita delle persone, le morti nel Mediterraneo”.
Per Anna Cullotta, Referente Area Promozione Umana della Caritas Diocesana di Palermo, “Lo studio, la formazione, la cultura sono armi preziose di libertà. L’esperienza di Yodit è l’esperienza di tanti giovani che hanno scelto di migrare per trovare l’opportunità di studiare e, attraverso lo studio, ottenere riscatto e raggiungere una sana realizzazione. In questo quattrocentesimo anniversario di celebrazione della nostra Santa Patrona, Yodit rappresenta per noi una “Rosalia del Mediterraneo”, una giovane, tenace e caparbia, che grazie alla sua volontà e al suo amore per lo studio e per la vita, porta avanti un sogno realizzabile”.
